Nel mondo del design digitale e tipografico, la parola font è ormai di uso comune. In italiano, si traduce come “tipo di carattere” e indica l’insieme di glifi — cioè lettere, numeri e segni di punteggiatura — che condividono lo stesso stile grafico.
Il termine “font” deriva dal francese medievale fonte, che significava “ciò che è stato fuso”, un chiaro riferimento alla stampa tipografica tradizionale con caratteri mobili.
Nel contesto del web design, il font è il tratto distintivo con cui diamo forma visiva ai testi. Non è solo un fattore estetico: è uno strumento di comunicazione potente.
Le tre grandi famiglie di font
Nel tempo, i caratteri tipografici sono stati organizzati in famiglie, suddivise in base allo stile e all’uso. Ecco le principali:
1. Font con grazie (Serif)
Sono caratteri ispirati alla stampa tradizionale, riconoscibili per le “grazie”, ovvero i piccoli tratti alle estremità delle lettere. Conferiscono un aspetto classico ed elegante.
Esempi: Times New Roman, Bodoni, Libre Baskerville
2. Font senza grazie (Sans-serif)
Detti anche “a bastone”, sono privi di ornamenti. Hanno un design pulito e moderno, ideale per la lettura su schermo.
Esempi: Arial, Futura, Montserrat
3. Font decorativi o display
Ricordano la calligrafia o la scrittura artistica. Sono perfetti per titoli o grafiche d’impatto, ma vanno usati con moderazione.
Esempi: Allura, Lobster, Playfair
Perché la scelta del font è importante nei siti web
Scegliere un font non è una decisione solo grafica. Ha un impatto diretto su:
- Leggibilità: un font chiaro rende la lettura più fluida, soprattutto online dove lo sguardo si affatica più facilmente.
- Emozione e tono: ogni font trasmette un’ emozione e definisce il “tono di voce” visivo del tuo brand.
- Coerenza estetica: contribuisce a rafforzare l’identità del tuo progetto e la percezione che ne ha l’utente.
Ad esempio: immagina un sito di assicurazioni che usa un font decorativo come Playfair invece di un sans-serif come Monteserrat. Risulterebbe fuori contesto, poco affidabile e incoerente.
Come scegliere il font giusto per un sito web
In base al tipo di progetto
- Sito web aziendale: usa font puliti, leggibili e sobri (sans-serif)
- un blog o un portfolio creativo: maggiore libertà, anche con accenti decorativi
In base al sentimento vuoi esprimere
Ogni sito web fa parte di un contesto che deve essere espresso. I font posso aiutare ad esprimere il tuo business.
- Vuoi comunicare femminilità, artigianato, eleganza? I font serif e calligrafici si sposano con questi concetti.
- Vuoi comunicare professionalità, chiarezza, affidabilità? usa i font sans-serif.
In base alla quantità di testo da inserire
Se il testo è una parte dominante del tuo sito, ad esempio se gestisti un blog/ rivista online, è importante scegliere un font ad alta leggibilità per non appesantire la lettura.
Accostare più font: come farlo bene
L’utilizzo combinato di più font può valorizzare il design, ma richiede attenzione. È consigliato non superare i due font principali per non creare confusione:
Accostamenti per similarità
Usare varianti della stessa famiglia per mantenere coerenza visiva.
Esempio: Merriweather + Merriweather Sans

Accostamenti per contrasto
Combinare uno serif per i titoli e uno sans-serif per i testi.
Esempio: Playfair Display (titoli) + Muli (paragrafi)
Se preferisci semplicità, puoi usare un solo font purché offra più stili (grassetto, corsivo, ecc.). Ad esempio, Muli ha ben 16 varianti, perfette per costruire gerarchie visive.
Esempio: Playfair Display + Muli


Dove trovare e scegliere font per il web
Ci sono molti siti dove cercare font, ma fai attenzione alle licenze: non tutti sono gratuiti o utilizzabili liberamente nei progetti commerciali.
Google Fonts
È la piattaforma più affidabile e semplice per trovare font gratuiti per il web.
Offre:
- Informazioni sulla licenza
- Suggerimenti di accostamento
- Numero di varianti disponibili
- Preview in tempo reale

Conclusione
Il font che scegli per il tuo sito web non è solo una questione estetica, ma un vero strumento di comunicazione. Può rendere un testo più leggibile, trasmettere il tono giusto e rafforzare l’identità del tuo brand.
Fonti: Wikipedia, Google Fonts Articles
Foto in copertina di Fiona Murray-deGraaff su Unsplash
Curiosità: si dice il font o la font?
L’ Accademia della Crusca dice che:
” È preferibile, in ogni caso, impiegare il maschile font per la terminologia informatica e ripristinare il termine originario femminile fonte per quella tipografica; in questo modo, oltre a mantenere la distinzione semantica connessa ai due ambiti, si renderebbe conto della diversa origine inglese e francese delle due forme.”